periodo de La musica
(in progress)
"Nel 1979 ho inziato la produzione della serie sulla musica e dintorni.
Dintorni nel senso che il rapporto con la musica non riguardava soltanto l’empatia delle percezioni sinestesiche che hanno a che fare con la natura musicale ma la ricerca si spingeva all’interno dei “meccanismi” in grado di
“produrre” e/o di “costruire” musica.
Nel caso specifico avevo letteralmente “aperto” il pianoforte (lo strumento di produzione) tirandone fuori
-e isolando- non più le note, così come facevo quando lo suonavo, bensì la meccanica e tutti gli altri elementi
costitutivi dello strumento. Una sorta di “decostruzione” oggettuale con lo scopo di “costruire” un prodotto che sapesse di musica -nel senso di cadenza, ritmo, tonalità, ripetizione, ripartizione- e nello stesso tempo di spazio -nel senso di struttura, volume, profondità, vibrazione-.
Come si può facilmente constatare dall’osservzione delle opere, il legame con la ricerca precedente, la serie dei “Muti”, è evidente laddove, ad esempio, nella scrittura delle partiture pittoriche gli stessi muti sostituiscono le note tramutandosi da “icone” (quali codici oggettivi di comunicazione) a “coinemi” (quali unità minimali di
significato affettivo).
Sotto questa spinta, il campo fenomenologico si apre e si ampia per strutturare uno spazio reale e intuitivo quand’anche rigidamente geometrizzato e razionalizzato.
C'è infine da rilevare che nel periodo terminale di questa specifica produzione, s'incomincia ad insinuare, all'interno della progettualità compositiva la presenza di una gestualità segnica che ancora segue l'oggetto della ricerca sulla musica ma che inizia a rompere lo schema geometrico dell'impianto, preludio alla fase successiva della produzione pittorica che porterà dapprima alla serie delle "Note Ignote" (presentata alla Galleria San Carlo di Napoli) e quindi alla costruzione del periodo che ho definito "della memoria".
In questa galleria sono inserite le opere presentate alla prima mostra, quella da Gaetano Ganzerli a Napoli, ed alla seconda, allestita da Marcello Innocenti a Firenze.".
Simone Ricciardiello
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