IDEA FOR LIFE
L'idea di proporre a Vicenza questa mostra è nata due anni fa. Ha vissuto il tormentato iter comune a tutte le proposte presentate agli Enti. Interesse, ripensamenti, chiusure, revisioni e quindi, grazie alla sensibilità ed all'attenta programmazione culturale dell'attuale gestione della Biblioteca pubblica di Villaggio del Sole, della 6^ Circoscrizione e dell'Assessorato alla Cultura, approvazione e realizzazione.
In un primo momento indirizzata ai soli studenti delle scuole superiori, è stata poi estesa ad artisti (italiani e stranieri) oltre che a poeti, scrittori, giornalisti, critici, uomini politici e di cultura. L'aggregazione dei diversi segmenti sociali invitati avviene secondo la tecnica della Mail-Art (o arte postale) perché ai vantaggi di economicità e faciltà di esecuzione, unisce quello di una pratica ed estetica impaginazione visiva standard.
Il tema della qualità della vita torna a riproporsi in un particolare momento esistenziale della nostra società. Il degrado ambientale; la droga; l'emarginazione, nelle sue molteplici forme; il razzismo, nei suoi aspetti differenziati; la delinquenza, organizzata e comune; il terrorismo; la paura della guerra; la fame nel mondo: tutte cause scatenanti di forti tensioni che influiscono negativamente sull'uomo, su ciò che esso produce e che, con la sua azione, determina.
E' nella visione storica di questo momento che s'inserisce, e trova valida motivazione, una mostra che da un lato informa e dall'altro sensibilizza. Informa, in quanto porta a conoscenza di un'opinione pubblica sufficientemente distratta sullo specifico quella che è l'idea che hanno della vita i giovani (che rappresentano il futuro) e gli uomini di cultura (espressione dell'oggi). Sensibilizza, perché costringe il cittadino fruitore, a qualunque livello, a riflettere su un argomento, la vita, che è un bene inequivocabilmente individuale ma, proprio per questo, di tutti e che non è più sopportabile senza un aggettivo che ne qualifichi, in positivo, lo stato.
Infine, grande problema sul tavolo del dibattito pubblico internazionale, lo spinoso tema del nucleare che il dopo Chernobyl ha prepotentemente imposto alle forze sociali per una attenta riflessione.
Oggi che la cultura partecipativa mette insieme, a favore di un'idea, milioni di persone che dandosi la mano formano una catena lunga centinaia di chilometri, annullando i confini geografici e politici delle nazioni, oggi, in quest'ottica, abbiamo proposto questa mostra.
Coloro che ne hanno voluto valutare il solo aspetto artistico, non sono stati in grado di cogliere la valenza più significativa e suggestiva che essa contiene: l'aggregazione e la partecipazione collettiva, senza fini politici né idee preconcette, intorno ad un argomento d'interesse comune. Che poi la mostra contenga motivi di grande interesse visivo, è argomento che lascio al discorso critico.
In definitiva questa proposta è l'occasione per esortare tutti ad esprimere senza timori la propria idea per la vita; se ciò accadrà, ed in modo incisivo, i nostri governi saranno costretti a considerare la "coscienza dello Stato" come "coscienza della vita".
Simone Ricciardiello
Presentazione della mostra, agosto 1987


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